Trieste e i suoi caffè
Triste e i caffè, una storia d’amore che parte dal Settecento, grazie allo scalo più importante del settore di tutto il Mediterraneo. Ben presto il legame tra la città e l’aroma più famoso al mondo si consolidò fino a diventare mitico.
Il caffè, per Trieste non è un locale in particolare, non è una bevanda, non è un gesto quotidiano, è un vero e proprio stile di vita, tanto da avere una terminologia tutta sua, per cui, se vorrete un cappuccino dovrete chiedere un caffelatte, se preferirete un semplice espresso dovrete ordinare “un nero” e se desidererete un caffè macchiato non dovrete fare altro che ordinare “un capo”. Facile, no? Ma sì, basta farci l’abitudine!
Anche perché ne varrà la pena. I caffè storici di Trieste sono luoghi meravigliosi, in cui il tempo sembra essersi fermato eppure continua a scorrere e a raccontare una città apparentemente così austera eppure così piena di vita. Fin dal 1830 i caffè furono luoghi di ritrovo di uomini d’affari e politici, ma è soprattutto alla letteratura che è legato questo mondo. Da Svevo a Joyce, da Saba a Kafka, molti dei più grandi autori di tutti i tempi si sono ritrovati tra gli specchi, le decorazioni a stucco e perfino i mosaici di questi locali che dopo il secondo dopoguerra, divennero, per un periodo anche sale da ballo.
Chi visita Trieste non può non entrare in un suo caffè e rivivere la Storia, quella vera, tentando di guardare la città che cambia attraverso una delle tante finestre colorate che li contraddistingue.
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