29 Novembre 2022
Tutto il vitigno Glera, minuto per minuto
Metafora calcistico-televisiva a parte, rimane un dato di fatto: il vitigno Glera, storicamente diffuso nel Veneto, costituisce la base del Prosecco DOC, in quanto le sue uve devono essere contenute in una percentuale minima dell’85% all’interno di quello che è lo spumante più conosciuto al mondo. Il restante 15% può essere costituito da varietà autoctone quali Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera e Glera Lunga e da varietà internazionali quali Chardonnay e Pinot.
Il vitigno Glera è intrinsecamente legato al Veneto, ma in seguito allo straordinario successo del Prosecco DOC la sua coltivazione si è estesa anche in Friuli-Venezia Giulia; in realtà si potrebbe parlare di ritorno alle sue radici dato che è proprio un paese vicino a Trieste, che non a caso si chiama Prosecco, la località di origine del nostro beniamino.
Il Glera è un tipo di uva bianca; i suoi tralci sono di tonalità nocciola scura e producono grappoli d’uva color paglierino; il suo utilizzo si fa risalire sin all’epoca degli Antichi Romani, che consideravano il vino Pucino -l’antenato del nostro Prosecco- un vero elisir di giovinezza.
Robusto e vigoroso, il vitigno Glera regala al Prosecco DOC una piacevolissima – nonché riconoscibilissima – nota acidula ed eleganti aromi fruttati. Nella definizione delle caratteristiche del Glera, poi, ulteriori differenze si notano in base alla zona di coltivazione: le diverse condizioni climatiche e dei terreni regalano infatti ai vitigni a maggior altitudine note floreali e fruttate; nella media collina i sentori sono agrumati e richiamano la mela verde; il floreale e il fruttato fresco denota invece quelli della pianura.
Dopo la vendemmia ha inizio il processo produttivo del Prosecco DOC attraverso la fermentazione in autoclave con il Metodo Martinotti-Charmat.
La rifermentazione in autoclave è infatti capace di esaltare le caratteristiche delle uve, in particolare i sentori floreali e fruttati. La varietà semi-aromatica Glera, grazie ad un periodo di spumantizzazione (ossia di fermentazione alcolica in ambiente chiuso, dove l’anidride carbonica che si sviluppa da questo processo, essendo “rinchiusa”, viene assimilata naturalmente nel vino) lungo 30 giorni per il Prosecco DOC e 60 giorni per il Prosecco DOC Rosé, vede così amplificati nel calice i suoi tipici e delicati profumi di glicine, gelsomino, pera, mela verde e agrumi.
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